| C'erano tante parole che John sentiva circolare per aria, ma non aveva la più pallida idea di che cosa fossero né che cosa significassero. Aveva percepito delle parole tra quelle due figure davanti a lui, ma la sua mente non riusciva né a elaborarle con efficienza né a trovare un significato che i suoi ricordi avevano immagazzinato. Erano parole nuove, quindi? Perché non riusciva a capire ciò che la ragazza con i capelli scuri e l'altra con i capelli rossi dicevano? Stavano davvero parlano o stavano emettendo dei versi privi di significato?
Le dita acciuffavano quell'erba sotto di lui. John provò più e più volte a volerla strappare con i polpastrelli, a trovarsi qualche filo d'erba tra le mani, ma non ci riusciva. Le sue dita, che in realtà tiravano con forza le lenzuola, non sembravano fermarsi. Sentì la sua testa gonfiare e sgonfiare ripetutamente. Sentiva anche bruciare gli occhi, la stesse dita, ogni lembo di pelle che lo ricopriva. Sentiva dei dolori diffusi su tutto il corpo, il petto che si batteva forte, che si riempiva d'aria e si svuotava velocemente. Stava male, non era in sé, ma niente sembrava poterlo fermare.
John era in pericolo. Si sentiva in pericolo. C'era qualcosa che glielo faceva presagire. Quella figura dal volto dimenticato, quella figura che lo aveva cambiato, che lo aveva resa così come si trovava in quel momento... E poi degli occhi noti, di quell'anziano che gli dicevano, in un posto freddo e buio... Cosa gli diceva? E ora lì, in quel posto troppo luminoso, pieno di bianco, con due figure che gli giravano attorno. Che cosa volevano da lui? Perché John non era ancora riuscito a fuggire? Loro due erano lì...
-Mmgh!-
Un altro mugolio fermato da una delle due figure, quella con i capelli neri, che gli stava chiudendo a forza la bocca. Cercava di respirare, ma non riusciva a farlo per bene, come se ci fosse un intruso dentro di sé. Ed era così. Sembrava che un grosso sasso gli fosse stato introdotto per bocca. Era qualcosa che non riusciva a mandare giù, che gli stava sempre di più facendo mancare il respiro. John non aveva modo di respirare, se non con il naso, ma non bastava. L'adrenalina nel suo corpo si fece sempre più strada, dando spazio all'istinto di sopravvivenza. Lei lo voleva soffocare. Lo voleva uccidere.
Sputò di colpo il Bezoar, lasciandolo cadere sul proprio petto. Subito dopo, John si innalzò di poco dal lettino, con gli occhi strabuzzanti e pieni di paura. Non gli uscì nemmeno una parola.
-John
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