The man who betrayed us, Fast Role #2 - Cure post-Avventura, Quarta Parte

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view post Posted on 2/8/2019, 17:05
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Seguì con lo sguardo l'uomo che prima aveva richiamato l'attenzione di molti presentando una lettera misteriosa - almeno per Anne e per chi non aveva assistito a quanto accaduto. Notò farsi rosso di rabbia, mentre dall'altro lato il Ministro, suo interlocutore, non lo degnava più di uno sguardo. Abbandonò in fretta la questione, seppur interessata a quella lettera e a capire qualcosa della faccenda, per tornare a prestare la sua attenzione alla fila. Si muoveva assecondandola, avvicinandosi di tanto in tanto all'infermiere nel caso in cui avesse bisogno di altro da parte sua.
Si avvicinò a un tavolino libero, vicino a uno dei tanti letti. Trasse la bacchetta e stringendola dolcemente nella mano evocò, con un movimento misurato del polso, un vassoio con alcuni bicchieri in vetro. Prese respiro, dando un'occhiata alla situazione attorno a sé, ed evocò una brocca trasparente. Con calma e un movimento fluido, pronunciò a bassa voce un Aguamenti, indirizzando la punta del catalizzatore dentro il collo della brocca. Attese di riempire quest'ultima dell'acqua fresca e limpida, poi riempì i bicchieri già evocati. Sollevò il vassoio, aiutandosi ancora con la propria bacchetta, e si avvicinò alla fila di persone in attesa di essere curate. Offrì un bicchiere d'acqua a ciascuno, poi si avvicinò all'Infermiere e riempì un bicchiere anche per lui. Gli sorrise in risposta ai ringraziamenti assolutamente non dovuti, visto che stava solo facendo poco e niente, mentre lui curava decine e decine di feriti. Notò il biondo proprietario del Madama al suo fianco, gli sorrise di rimando e gli mise un bicchiere d'acqua tra le mani. Si allontanò, riempì nuovi bicchieri e si mosse per la stanza, offrendo un po' d'acqua a chiunque le capitasse vicino e avesse la possibilità di bere.

Edited by Anne Lewis - 2/8/2019, 18:11
 
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view post Posted on 2/8/2019, 17:08
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Professoressa di Erbologia - Ministro del II Livello - Capo dei Mangiamorte

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Professoressa Flowe, dove si trova il professor Minghost? Non è che si trova lì... ? Saphira si volse verso il ragazzo, vide la sua curiosità e la volontà di seguire l’infermiera. Lei semplicemente fece un cenno d’assenso e lo lasciò libero di fare quel che voleva.
Nel frattempo sentì queste parole provenire da Lawrence: Non credo di essere mai entrato nelle sue di Serre e aver dettato legge facendo come se fosse casa mia, ma faccia tranquillamente quello che una persona non addetta all'Infermeria può fare, cioè accompagnare le persone cercando di non danneggiarle ulteriormente.
Mi scusi se sto cercando di aiutare... Commentò in direzione dell’uomo. Sà... pensavo fossimo in una situazione di emergenza dove tutto l’aiuto è lecito e non si va tanto per il sottile con le varie qualifiche... mi sarò sbagliata! E finite di pronunciare queste parole andò dietro la Walsh per almeno accertarsi delle condizioni di Minghost (e in realtà cercare di capire qualcosa, qualsiasi dettaglio!)
 
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view post Posted on 2/8/2019, 17:14
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Mi si riempiono gli occhi di lacrime, perché avrei voluto dire: ehi, ci sono. Ehi, sono qui. Soprattutto dopo quanto era accaduto nella foresta proibita.
Eppure il prof. Lawrence non mi vuole come assistente,sebbene abbia capito come annodare la garza e cospargere quell'unguento.
Mi si serrano i pugni e mi viene un groppo alla gola. No, non è dovuto a quell'incantesimo. Ma. rimango immobile e pietrificato, un po'inebetito ed esterrefatto Mi pareva che le urgenze fossero altre che un po'di sangue per terra. Si ricorda... Avrei potuto starmene a letto. e mi allontano, decisamente alterato, per poi tentare di pulire quel sangue, perché ho l'umiltà di eseguire una richiesta da parte di un docente.
Cerco di trattenere lo schifo mentre il moccio fa il suo dovere,tra una mia tossita e l'altra.
Se avessi possesso della mia bacchetta, non so cosa scaglierei contro Intel, contro Lawrence, ma sì, anche contro Sapphy.
Ma no.
Che dico mai? Non sarei infatti mai in grado di provare vero odio nei loro confronti.
D'altronde io sono così, docile e volubile come una piuma al vento.
 
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Greta Walsh
view post Posted on 2/8/2019, 17:20




Greta non pensava di essere stata seguita. Anzi, non credeva affatto che ci fosse davvero qualche sfrontato pronto a seguirla in mezzo alle zone private e accessibili solo agli addetti al lavoro. L'infermiera guardò Moore con sguardo accusatorio, quasi a volergli chiedere 'dove pensi di andare?', ma preferì non aggiungere nulla alle parole che il suo collega gli aveva rivolto. Appena lo ebbe visto andare da Logan, lei si premurò di non farsi nuovamente seguire e andò nella zona di isolamento.
Greta trovò John in uno stato di apparente rilassamento. Il problema era che non aveva ancora ripreso i sensi autonomamente, il che implicava che il danno fosse più nascosto e peggiore di quanto aveva insinuato. Non voleva vedere John in quelle condizioni. Non poteva abbandonarlo a se stesso, come le aveva ordinato il Ministro.
Saphira sgattaiolò verso la cella di isolamento, quasi accostandosi a Greta, che non la vide di buon occhio. Ma ormai, sia la Flowe che la Walsh si trovavano in una situazione scomoda: Saphira perché doveva stare lontana dall'isolamento, mentre Greta perché lo stava per soccorrere.
"Facciamo finta che nessuna di noi due sia qui.", le disse con tono complice. "Non mi è piaciuto il tono del Ministro verso John, per quanto stronzo si sia comportato con noi in Sala Grande durante l'incendio."
Annullò poi il contatto visivo, alla ricerca di una fiala utile in uno di quei cassettini che aveva sparso per l'Infermeria. Meglio avere doppioni dei medicinali usati nelle azioni di soccorso.
"Non mi sta piacendo come stia reagendo allo svenimento."
Appena l'infermiera ebbe trovato una fiala, prese la lampada lì vicino, alzò con delicatezza le palpebre di John tramite le dita della sinistra, un occhio per volta, e controllò la reazione delle pupille alla luce emessa.
"Qui le pupille sembrano reagire con ritardo alla luce."
Allontanò la lampada, mentre si accingeva ad aprire la boccettina con alcuni sali.
"Saphira, che cosa è successo a John? Qualcosa deve averlo fortemente tramortito."
Dubbiosa sulla risposta che la Flowe le avrebbe dato, Greta fece respirare a John dei sali marini, nella speranza di farlo rianimare. Non aveva idea di cosa era successo a Minghost, motivo per cui poteva solo tentare delle cure approssimative.

Edited by Greta Walsh - 6/8/2019, 20:51
 
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view post Posted on 2/8/2019, 17:31
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Il Preside Minghost si trovava nella zona dietro le tende. Ma perché si trovava isolato da tutti gli altri? Cosa loro studenti non potevano vedere, a differenza dell'infermiera Walsh che era andata dietro il sipario? Ero altrettanto curioso di andare a visitare il Preside. Era in condizioni gravi, l'ultima volta che lo avevo visto levitare su quella barella, con il Ministro e la professoressa Flowe. E io che venivo chiamato dall'altro infermiere. Oh, che gioia.

-Sono William Moore, signore. Ho solo toccato una lettera calda, nulla di che.-

Mostrai le mani con semplicità, e attesi il via libera. Non ero molto contento di quel blocco. Nel frattempo, mi dedicai a un po' di conversazione, facendo lo spione di turno.

-Lei non è pure ferito, signore? Vuole che do una mano agli altri? Non voglio mostrarmi inutile in questa situazione.-

Notai che anche la professoressa Flowe era sparita, rendendomi conto che qualcosa stava succedendo dietro le quinte, anche se non sapevo bene cosa.
 
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view post Posted on 2/8/2019, 17:33
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Non voleva saperne niente. Come è possibile che un uomo tanto arrogante fosse al potere? Il ministro della magia... il ministro del niente se non avesse analizzato attentamente tutto. Strane lettere erano apparse dal nulla, avevano preso fuoco all'improvviso e il ministro aveva ancora il coraggio di mantenere il tono arrogante? Che personaggio... quasi comico. Intel ancora non riusciva a pensare a come il ministro si fosse comportato pochi minuti prima e mantenere la calma nello stesso momento. Per questo si limitava a rimanere in fila per ricevere assistenza, guardando gli altri presenti nella stanza. Avrebbe davvero voluto urlare a tutti di rendersi conto della situazione, invece di litigare fra di loro, ma preferì aspettare la calma dopo la tempesta per parlare con Saphira della lettera, non che gli andasse a genio, ma erano le direttive del "mistero della magia" sì, perché più che ministro quell'uomo era un mistero...
 
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Logan Lawrence
view post Posted on 2/8/2019, 17:41




Appunto professoressa, dove tutto l’aiuto è lecito e non dove non si sa dove mettere le mani. Basta un movimento sbagliato e si crea più danno di quanto non si volesse fare.

E una era stata sistemata. Prima o poi avrebbe anche chiarito con la Walsh. Nell'Infermeria si stava insieme e si avevano pari diritti. Ecco. La donna doveva capire che vi erano pari diritti e che lei non era nessuno per comandare a bacchetta lui.
Anche il ragazzo che voleva aiutare era stato ridimensionato.
Tutti che si sentivano in dovere di fare cose che non sapevano fare. Come se lanciare un incantesimo di guarigione o utilizzare l'Essenza di dittamo o mettere delle bende fosse lavoro per tutti.
"Se è per tutti, perché non lo fanno loro allora, senza che io debba svegliarmi ogni mattina e lavorare secondo le direttive del San Mungo."
Se te ne fossi stato al letto, forse, avresti avuto meno guai. Ci hai pensato? E ... strofina bene, fammi vedere come sei abile. Te ne sei vantato poco fa.

Altri studenti stavano ricevendo le cure del docente, dove una semplice applicazione di pomata con della garza a fissarla sopra, dove delle gocce di essenza di dittamo, dove una semplice garza imbevuta di acqua fredda. Tutti avevano ricevuto, chi prima chi dopo, le cure necessarie per riprendersi il prima possibile da quella situazione sgradevole. I danni fisici erano stati risolti, se così si poteva dire, ma per quanto riguardava quelli psichici? Logan non si era dimenticato di come si era comportato Simixx o di come alcuni studenti avevano urlato la presenza di John nella Sala Grande o di come la Walsh aveva apostrofato gli altri come affetti da un'intossicazione da fumo e affetti da allucinazioni.
Anche lui aveva la possibilità di sfruttare quelle allucinazioni per dichiararsi incapace di intendere in quel momento, quando aveva chiesto di chiudere le porte e cercare di far morire Dereck nella Sala Grande.
Moore era venuto da lui. Perfetto, almeno era riuscito a bloccare un'altra persona che credeva di stare a casa sua.
Perfetto. Allora vediamo di mettere della pomata e di coprire con delle bende questa zona arrossata. Tranquillo, non serve che vi affannate tutti per aiutare. Ci sono degli Infermieri appositamente per tutelare voi e impedirvi di fare dei danni. Resta lì, dove posso vederti.
Aveva già perso di vista la Walsh e la Flowe. Non voleva altri fannulloni in giro a toccare boccette pericolose, mettere mano a farmaci o mischiare le varie carte e chissà cos'altro.
Meglio tenere tutti lontani e in vista.

Poi si accorse di Intel. Sembrava essere stato ignorato e messo a tacere dal Ministro in persona e da Saphira. Sembrava anche non avere molti riguardi verso le autorità a tal punto da rispondere come se fossero suoi pari.
Gli piaceva. Poteva ... averlo come alleato.
Lo guardò e gli chiese, dopo aver mandato via un altro studente fasciato e medicato.
Si alzò dalla sua postazione tenendo d'occhio gli altri e intimandogli di non muoversi.
Restate dove siete. Date tempo alla pomata di agire e potrete tornare nelle vostre Sale Comuni.
Poi, avvicinandosi ad Intel, gli disse.
Professor Intel, aveva qualcosa che ha recuperato, vero? Crede sia utile per scoprire qualcosa? E' stato scorretto da parte del Ministro e della saccente Flowe ignorare le sue deduzioni. Quanta arroganza, vero?
Poi, notandogli le dita della mano destra, gli fece cadere due gocce di essenza di dittamo sulle dita.
Tenete, allevierà il dolore.

Poteva essere un ottimo alleato.
 
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view post Posted on 2/8/2019, 18:39
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Professor Intel, aveva qualcosa che ha recuperato, vero? Crede sia utile per scoprire qualcosa? E' stato scorretto da parte del Ministro e della saccente Flowe ignorare le sue deduzioni. Quanta arroganza, vero?
Il fiume di pensieri e di brutte parole nella testa di William vennero bruscamente interrotte dalle parole dell'infermiere/professore di Difesa contro le arti oscure.
La vena pulsava ancora sulla fronte di Intel, ma ormai con meno forza... sarà forse che nella sua testa aveva già ucciso il ministro in tre maniere differenti.
Non lo so, probabilmente la Flowe non sapeva cosa fare e voleva un aiuto, o ancora più probabile,sarà nel suo periodo del mese, e il ministro sarà stato ansioso di avere rapporti con il preside. Rispose così, secco, quasi da sembrare la cosa più seria che abbia detto in tutta la sua vita, a che sapendo che probabilmente avrebbe fatto uscire un sorrisetto all'infermiera, mettendo particolare enfasi sulla parola "rapporti", per far capire al professore che tipo di rapporti intendeva. Non voleva mostrare subito la lettera, aveva deciso di farla vedere a Dereck Hale sua maestà in persona e Saphira, o almeno queste erano le direttive del ministro della magia.
Tenete, allevierà il dolore-continuò Logan facendo cadere delle gocce di qualcosa che sembrava essenza di dettami sui polpastrelli di William.
La ringrazio disse guardando il professore negli occhi... fidarsi o non fidarsi?
Sì, effettivamente ho recuperato qualcosa. In realtà me l'ha consegnata uno studente di Grifondoro... Pooh. Una lettere, di quelle che sono esplose prima. La risposta al dubbio amletico non tardò ad arrivare.
Se vuole, dopo questo casino potrei mostrargliela, magari potrebbe aiutarmi, chi meglio di un docente di Difesa contro le arti oscure? domandò retorico al professore che aveva di fronte...
...per un blitz nell'ufficio del preside Minghost? continuò
 
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Logan Lawrence
view post Posted on 2/8/2019, 19:52




L'Infermeria si stava svuotando pian piano e gli studenti se ne stavano andando salutando e ringraziando l'infermiere.
Non c'è di che. Ricordati sempre di venire da me e non cercare rimedi da altre persone e da incompetenti. Disse a una studentessa che lo aveva ringraziato per la crema messa.
Non era un grande lavoro quello fatto sul tuo braccio. L'Infermiere è sempre qui. Ricordati di non toccartela per altre due ore.
Accanto a Intel, il docente di Difesa Contro le Arti Oscure parlò dicendo a bassa voce. Che Hale se la faccia con cani e porci, è risaputo. Non capisco come abbiano potuto metterlo come docente prima e preside poi. Rabbrividisco ogni volta che ci penso.
Logan disse queste parole a Intel cercando di non farle sentire agli altri. E er quanto riguarda la professoressa, bah. Entrare in casa altrui e sentirsi in dovere di dettare legge. Non mi meraviglio che sia ancora zitella.
Poi, volgendosi verso gli altri docenti ancora posti sui lettini a guardarsi negli occhi o a fissare il soffitto, Logan si alzò chiese.
erto, ne sarei felice. Credo di non averle visionate come si doveva in tutto quel caos. So solo che non si dovevano toccare con la mano dominante o ci saremmo scottati. Stupido io a non averlo capito subito.
Poi, ritornando ad Intel, disse, bisbigliando. Odio la superficialità. Non è una bella immagine quella che si da se si lasciano i pazienti su un lettino a fissare il vuoto. Certa gente non fa il suo mestiere con amore, ma solo per profitto. Ma, meglio stare zitti. Vado giusto il tempo di vedere come stanno la Holst e il signor Winter. Sono stati lasciati lì in attesa. Nel frattempo l'essenza verrà assorbita e potrà andare. O potremmo andare se davvero vuole il mio aiuto. Ha già una pista?

Dopo la risposta del docente di Intercultura, che poi che razza di materia era, si avvicinò prima a Winter notando come avesse ancora le gambe paralizzate. Questa paralisi è davvero molto strana. Diversa da quelle che ho visto. Mi chiedo se non sia un caso che propio lei abbia subito questo.

Emma giaceva su un letto immobile. Quasi senza curarsene, distolse lo sguardo. Se lei soffriva, Hale soffriva.
La Holst e la McGray sembravano aver perso la voce.
Tutto bene, voi? Avete bisogno di aiuto?

Era meglio farsi vedere disponibile e preoccupato rispetto all'altra "collega" che le aveva lasciate lì, su quel lettino senza nemmeno chiederle se il dolore fosse scemato. Quanta superficialità.
 
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view post Posted on 2/8/2019, 22:10
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Si era avvicinato all'infermiera sconosciuta, che non l'aveva sgridato con maleducazione né altro, grazie all'intercessione del mago Merlino, ma che gli aveva dato l'opportunità di fornire aiuto. Non che dovesse fare chissà che cosa, ma immaginava che aiutare mocciosi sconosciuti potesse essere più utile di stare ad ascoltare sconosciuti mocciosi anagraficamente più anziani.
Invero, in quel luogo gli erano tutti sconosciuti e la cosa era non poco snervante. Non che gli importasse molto di conoscere i nomi altrui – ad essere onesti, dover associare meno nomi ai volti sarebbe stato un gran risparmio di memoria –, ma avrebbe almeno voluto capire meglio chi fosse un insegnante, chi un utente esterno, chi un'alta autorità. Invece si ritrovava in mezzo a una marea di figure ignote, rinfrancato solo dall'aver potuto riconoscere almeno l'infermiera.
A dirla tutta, ella non gli sembrò molto professionale. Dopo avergli dato delle istruzioni per aiutare gli studenti feriti, si era allontanata dai suoi pazienti, che versavano in condizioni non propriamente ottime. Il signor Winston la seguì con uno sguardo indagatore, disapprovando la sua poca professionalità nell'abbandonare gli altri pazienti a se stessi.
Successivamente decise di darsi da fare e di occuparsi di alcuni ragazzi che presentavano segni di ustioni sulle mani, applicando quel poco di pomata che bastava, massaggiandola con delicatezza soprattutto sui polpastrelli delle mani dominanti. Raramente cose del genere erano coincidenze, ma quasi sempre significavano qualcosa di ben preciso. Quella questione suscitò grandemente il suo interesse ed era certo che solo sapendo cosa fosse successo in quel luogo avrebbe capito davvero qualcosa sulla natura di quelle scottature e viceversa. I segni della presenza passata di fumo erano abbastanza evidenti – qualcuno aveva difficoltà a respirare. Un incendio, dunque, veniva da pensare, ma non poteva essere così semplice. Un incendio normale non avrebbe provocato tutto quell'allarmismo né poteva essere la cagione di quelle ustioni. Nessuno era tanto sconsiderato (o cauto?) da bruciarsi solo le mani. Nessuno che fosse normodotato, almeno.
Si rese conto che era inutile ragionarci, con così pochi indizi a disposizione. Si guardò intorno, chiedendosi se avrebbe scoperto qualcosa dagli altri o se avrebbe dovuto accontentarsi della Gazzetta del Profeta. Una cosa del genere non poteva rimanere nel silenzio: i giornali ne avrebbero sicuramente parlato. Se no, sarebbe stato un chiaro segno dell'inettitudine dei giornalisti inglesi. Per il momento, continuò ad aiutare i ragazzi meno gravi con l'applicazione della pomata per ustioni, senza tuttavia smettere di interessarsi al motivo per cui tutti (… egli stesso compreso) erano lì.

-R.
 
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view post Posted on 3/8/2019, 01:15
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-Che Hale se la faccia con cani e porci, è risaputo. Non capisco come abbiano potuto metterlo come docente prima e preside poi. Rabbrividisco ogni volta che ci penso.-
In normali circostanza avrebbe cambiato discorso o semplicemente ignorato l'interlocutore ma la vena pulsante sulla fronte lo portava a parlare... senza peli sulla lingua.
Lawrance, vedendo il ministro della magia, non mi sarei aspettato altro per la scelta dei presidi... rispose immediatamente con tono arrogante, ma con la faccia del solito burlone di turno
... sebbene Hale sia il problema minore a parer mio, è pur sempre un cagnolino in cerca di coccole...
-er quanto riguarda la professoressa, bah. Entrare in casa altrui e sentirsi in dovere di dettare legge. Non mi meraviglio che sia ancora zitella.- continuò parlando di Saphira, da come capita Logan non aveva un buon rapporto con molte persone
che ti aspettavi? Hogwarts non è più al sicuro... è un covo di matti. concluse con una serietà massima.
-Odio la superficialità. Non è una bella immagine quella che si da se si lasciano i pazienti su un lettino a fissare il vuoto. Certa gente non fa il suo mestiere con amore, ma solo per profitto. Ma, meglio stare zitti. Vado giusto il tempo di vedere come stanno la Holst e il signor Winter. Sono stati lasciati lì in attesa. Nel frattempo l'essenza verrà assorbita e potrà andare. O potremmo andare se davvero vuole il mio aiuto. Ha già una pista?-
Il suo aiuto mi serve davvero, professore. Se ha finito qui, io in realtà una pista l'avrei...
Ma pensandoci, Henry e quel Tizio che si sparava camomilla endovena da dove diavolo era usciti? E perché la Flowe era scomparsa all'improvviso nel bel mezzo dell'incendio?
...forse anche due o tre. Posso aspettarla fuori se non ha ancora finito, non vorrei lasciare gli studenti nelle mani di un biondino appena uscito da Hogwarts,una professoressa isterica o un alunno di Serpeverde al settimo anno...
A parte la Walsh non c'erano altri infermieri ad Hogwarts oltre Logan Lawrance, e privare l'infermeria di uno dei due sarebbe sembrato sospetto e William sapeva che il ministro aspettava solo un passo falso per incolpare qualcuno.
Mi dica lei cosa fare. Se aspettare o partire. concluse mantenendo il tono pacato di tutta la conversazione(non voleva che qualcuno lo sentisse "complottare contro di presidi") attendendo una risposta.
 
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view post Posted on 6/8/2019, 21:36
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Si trovava in uno stato di forte svenimento. Non aveva ricordi né memoria di ciò che l'Infermiera stava facendo su John. Anzi, probabilmente avrebbe potuto essere benissimo trascinato per terra, come il cadavere di Ettore nell'Iliade, e lui non si sarebbe accorto sostanzialmente di nulla. Nella sua mente c'era fin troppi ricordi mischiati tra di loro... Ricordò quando a nove anni sentì la voce del Ministro della Magia (non Charles), che pronunciava discorsi da codardo. Ricordò poi quando Saphira si trovava in condizioni gravi dopo lo scontro con Dereck Hale nell'arena del Club dei Duellanti. Gli venne in mente quell'insieme di lettere anonime e intruse che gli vennero portate in una sera qualunque. Gli venne in mente il suo ingresso in Sala Grande e poi il cadavere che aveva trovato ad Afon Aled. John-

Gli occhi si spalancarono. Da rilassato, il respiro divenne affannato, velocizzato. Le pupille cercavano aiuto, ma al contempo cercavano di collaborare nella localizzazione. Le dita delle mani cercavano di aggrapparsi alle lenzuola del lettino, ma ben presto John si rese conto che era solo una sua impressione. Non riusciva a muovere le parti del corpo come lui voleva. Anche al solo tentativo di muoverle, i dolori che lo attanagliavano peggioravano, rendendogli il respiro ancora più arduo di prima. Si trovava sopra qualcosa di morbido, in un luogo molto bianco, con due persone che lo guardavano... Non riusciva a riconoscerle. O meglio, gli sembrava di averle viste spesso, ma non ricordava i loro nomi. La donna dai capelli corvini era... Insegnava Quidditch, vero? E l'altra... Davvero l'aveva conosciuta? Chi era?

Le dita stavolta si mossero. Cercavano di afferrare qualcosa, ma non gli era chiaro cosa. Quello che alle sue dita sembrava un mucchio d'erba, in realtà era il lenzuolo sotto di lui. Il dolore iniziò a dilaniarsi per tutto il braccio sinistro, fino al punto di sentire quegli aghi punzecchiare intorno al cranio, come se volessero sbucarlo.

-Mm- Ghgn!-

Non riusciva a esprimersi. Non gli era chiaro il motivo per cui non gli era possibile, ma nemmeno riusciva a rendersi conto di ciò. Secondo la visione di John, era riuscito a dire qualcosa di sensato alle due Streghe presenti. Quella serie di mugolii chiedevano aiuto. Aiuto per il dolore. Aiuto per ciò che aveva vissuto. Aiuto per fermare...

-John
 
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view post Posted on 21/3/2020, 18:08
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Aveva seguito la Walsh e quando lei se ne accorse le disse con tono complice: Facciamo finta che nessuna di noi due sia qui. Non mi è piaciuto il tono del Ministro verso John, per quanto stronzo si sia comportato con noi in Sala Grande durante l'incendio.
Saphira si limitò ad annuire con sguardo serio. Era contenta che la collega le permettesse di infrangere le regole insieme, denotava una certa complicità su cui poteva fare affidamento. Il fatto poi che anche a lei non fosse andato a genio il comportamento del Ministro rendeva la collaborazione ancora più piacevole. La Walsh comunque si era già attivata e si era diretta verso i cassettini dove erano contenuti i vari medicinali: ne tirò fuori una fiala. A quel punto si avvicinò a John e dopo aver controllato la reattività delle pupille alla luce (scarsa a suo dire) iniziò a cercare di farlo rinvenire dallo svenimento sospetto con i sali contenuti nella fiala. Mentre faceva questo le domandò: Saphira, che cosa è successo a John? Qualcosa deve averlo fortemente tramortito.
Saphira fece mente locale a quella confusa serie di eventi occorsa poco tempo prima ma che per la sua mente erano già anni.
Sono volati molti incantesimi, Greta... "Per esempio anche un crucio..." si ritrovò a pensare. Degli Incarceramus per esempio da parte mia... non so però cosa abbia scagliato di preciso il Ministro: in tutto quel trambusto non ho avuto la possibilità di notarlo.
Si avvicinò quindi al Preside. Stava lì disteso... e d'improvviso spalancò gli occhi. Il respiro divenne affannato. Le pupille comunicavano terrore e si muovevano in maniera convulsa. Stava male, era evidente. La Flowe gli si affiancò. John! John, mi senti? Le dita di Minghost annaspavano e stringevano le lenzuola. Walsh! Sta male! disse allarmata. La situazione era grave: se nel malaugurato caso Minghost fosse morto non avrebbe potuto fargli le domande che doveva.
Mm- Ghgn! fu il verso che gli uscì dalle labbra.
Dannazione! la sua mente frullava in cerca di una soluzione. Aprì il cassetto che prima aveva aperto la Walsh e guardò convulsamente al suo interno: prese trionfante dal suo interno un bezoar. Scostò la Walsh abbastanza malamente con una spallata e con le dita della mano destra aprì la bocca di Minghost facendo leva sulla mandibola. Cacciò dentro la bocca il bezoar e la richiuse per far in modo che fosse ingerito. Sperava con tutto il cuore che facesse qualche effetto benefico... cos'altro si poteva fare altrimenti?
 
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view post Posted on 21/3/2020, 18:44
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C'erano tante parole che John sentiva circolare per aria, ma non aveva la più pallida idea di che cosa fossero né che cosa significassero. Aveva percepito delle parole tra quelle due figure davanti a lui, ma la sua mente non riusciva né a elaborarle con efficienza né a trovare un significato che i suoi ricordi avevano immagazzinato. Erano parole nuove, quindi? Perché non riusciva a capire ciò che la ragazza con i capelli scuri e l'altra con i capelli rossi dicevano? Stavano davvero parlano o stavano emettendo dei versi privi di significato?

Le dita acciuffavano quell'erba sotto di lui. John provò più e più volte a volerla strappare con i polpastrelli, a trovarsi qualche filo d'erba tra le mani, ma non ci riusciva. Le sue dita, che in realtà tiravano con forza le lenzuola, non sembravano fermarsi. Sentì la sua testa gonfiare e sgonfiare ripetutamente. Sentiva anche bruciare gli occhi, la stesse dita, ogni lembo di pelle che lo ricopriva. Sentiva dei dolori diffusi su tutto il corpo, il petto che si batteva forte, che si riempiva d'aria e si svuotava velocemente. Stava male, non era in sé, ma niente sembrava poterlo fermare.

John era in pericolo. Si sentiva in pericolo. C'era qualcosa che glielo faceva presagire. Quella figura dal volto dimenticato, quella figura che lo aveva cambiato, che lo aveva resa così come si trovava in quel momento... E poi degli occhi noti, di quell'anziano che gli dicevano, in un posto freddo e buio... Cosa gli diceva? E ora lì, in quel posto troppo luminoso, pieno di bianco, con due figure che gli giravano attorno. Che cosa volevano da lui? Perché John non era ancora riuscito a fuggire? Loro due erano lì...

-Mmgh!-

Un altro mugolio fermato da una delle due figure, quella con i capelli neri, che gli stava chiudendo a forza la bocca. Cercava di respirare, ma non riusciva a farlo per bene, come se ci fosse un intruso dentro di sé. Ed era così. Sembrava che un grosso sasso gli fosse stato introdotto per bocca. Era qualcosa che non riusciva a mandare giù, che gli stava sempre di più facendo mancare il respiro. John non aveva modo di respirare, se non con il naso, ma non bastava. L'adrenalina nel suo corpo si fece sempre più strada, dando spazio all'istinto di sopravvivenza. Lei lo voleva soffocare. Lo voleva uccidere.

Sputò di colpo il Bezoar, lasciandolo cadere sul proprio petto. Subito dopo, John si innalzò di poco dal lettino, con gli occhi strabuzzanti e pieni di paura. Non gli uscì nemmeno una parola.

-John
 
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Londra è sempre Londra...

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John si dibatteva e Saphira lo vide sputare il bezoar che finì tra le lenzuola bianche artigliate dalle mani del suo occupante. Il respiro era affannoso e gli occhi facevano impressione: spalancati e intrisi di terrore. L’Erbologa si allontanò di un passo dalla barella ed osservò il Preside. Era così allibita: aveva sempre visto John come una persona intelligente e tutta di un pezzo, una persona affidabile e degna di fiducia... ora la ciliegina sulla torta dopo tutta quella serata era vederlo su quella barella in quello stato irriconoscibile. Sembrava pervaso dal terrore, dalla paura. Il fatto che continuasse ad artigliare spasmodicamente le lenzuola ne era un segno. Era anche chiaro dagli occhi sbarrati e senza ombra di dubbio terrorizzati. Per quanto avesse fatto delle cose orribili in quella sfortunata sera egli aveva sicuramente la mente turbata... e si sa che una mente turbata non giova al paziente, ma nemmeno a chi deve fargli delle domande. Saphira lo aveva lì, a disposizione, senza Ministri della Magia tra le scatole... doveva solo portarlo nelle condizioni di poter comunicare!
Si fiondò nuovamente verso i cassettini dei medicinali: questa volta aveva un’idea più precisa su cosa cercare. Dovette aprire ben cinque cassetti prima di afferrare vittoriosa la fiala contrassegnata con la dicitura “Bevanda della Pace”. Fece un sorrisetto compiaciuto e si avvicinò nuovamente a John.
Proviamo a calmarci adesso... Disse mentre stappava la boccetta. Con la mano destra si apprestò nuovamente ad aprire la bocca del Preside e con la sinistra versò ben sette gocce della bevanda sulla sua lingua. Lo lasciò e richiuse la fiala che ripose in una delle sue tasche.
John? Attese una risposta, un segno di miglioramento. Parla ti prego! Come stai?
Per favore, fa che funzioni! Parla, per la barba di Merlino, parla!
 
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