| -Okay, non mi sono spiegata. Voglio dire che, probabilmente, sotto questa tua maschera di superiorità e cattiveria, c'è una persona buona. Poi, se non è vero, ti chiedo scusa, ma è quello che penso.-
Era esattamente quello che pensava, anche se in un mondo come quello, alle volte o si era in un modo o in un altro, non c'erano quasi mai vie di mezzo. Un odorino delizioso la distolse per qualche attimo dal suo pensare: erano vicini alle cucine, dove gli elfi domestici lavoravano senza sosta. Si chiese, mentalmente, cosa stessero cucinando, e come facessero a lavorare in un ambiente così caldo. Il caldo, per lei, non era mai stato un problema, le piaceva quando il caldo l'avvolgeva completamente, la faceva sentire protetta.
-Ovvio che non tutti i Serpeverde sono cattivi. Solo perché farebbero qualsiasi cosa per raggiungere un obbiettivo, che sia giusto o sbagliato, non fa di loro persone cattive. Guarda me. Ti sembro cattiva?-
Continuò a camminarle vicino, anche quando la bionda le disse che non erano amiche, non che ad Emily interessasse molto essere amica di una persona che fingeva di essere qualcosa che non era.
-E cos'è che ti interessa davvero?-
Le chiese, guardandola in viso con i suoi occhi color cioccolato.
-Se è come dici te ed io sono una buona a nulla, dirmelo non ti costa niente, in quanto non potrei fare nulla per fermarti. Tu sei più forte.-
Era più grande di lei, ovvio, ma si comportava come una sua coetanea.
|