Memorie, Emily Voidnar

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view post Posted on 3/4/2016, 21:53
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Si era svegliata presto quella mattina, verso l'alba, a causa di un pessimo ricordo distorto in un sogno angoscioso. Si era alzata di scatto dal letto con la fronte imperlata di goccioline di sudore. In preda all'agitazione si era precipitata a lavarsi il viso con l'acqua fredda e quando tirò su il viso bagnato incrociò lo sguardo con il suo riflesso nello specchio.
-Mamma mia! Fu l'esclamazione della sua vocina. Profonde occhiaie violacee le contornavano gli occhi; spiccavano sulla carnagione lattea. Si diede qualche pizzicotto sulle guance per far affluire un po' di sangue e guadagnare una spruzzata di colore. Insoddisfatta dal proprio riflesso decise di provare a tornare a dormire, ma la sua mente rifiutava di calmarsi: era un continuo affollarsi di pensieri, immagini, ricordi e sensazioni che andavano e venivano.
Irritata scalciò via le coperte e abbandonò completamente l'idea di riprendere sonno. Aprì l'armadio e indossò un vestito grigio scuro con scollo all'americana e lungo fino al ginocchio, stretto in vita ma con una bella gonna ampia. Prese la bacchetta e uscì nella tranquillità della mattina presto. Erano più o meno le cinque e mezza del mattino e per i corridoi del castello c'era quella particolare aria frizzante che ti riesce a convincere che il tempo non esiste, ma esiste solo il momento presente che stai vivendo.
Ma quel momento che Saphira stava vivendo era atroce. D'altronde era quel giorno!
Era arrivata ai piedi delle scale che davano accesso ai corridoi del pianterreno, un rivolo di vento arrivato da chissà dove le gelò per un secondo la pelle del viso. Saphira gemette: sentiva qualcosa nel petto che la appesantiva attirandola verso il pavimento. Le gambe cedettero e la Flowe si ritrovò seduta sull'ultimo scalino della gradinata.
-Avessi portato il mantello non ci saremmo gelate le chiappe sedendoci su queste scale! la sua vocina si era dimostrata gentile come sempre. Saphira la ignorò e nascose il viso nelle mani.
Davanti agli occhi iniziarono a vorticarle le immagini che avrebbe voluto cancellare.
Dannazione! Nemmeno da morti mi lasciate in pace!
DANNAZIONE! il suo non fu propriamente un urlo, ma ci andò quasi vicino. Sentì la sua voce percorrere i corridoi e ritornarle alle orecchie come un'eco lontano.
Rimase in quella posizione, con le mani a coprirle il viso, attendendo che quell'attimo infinito passasse così che il tempo ricominciasse a scorrere.
 
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Emily Voidnar
view post Posted on 4/4/2016, 11:59




Quella mattina, Emily si era svegliata davvero presto. Non ne sapeva il motivo, ma non aveva per niente sonno. Era forse dall'una di notte che dormiva a singhiozzi, svegliandosi ogni dieci o venti minuti. Dopo l'ennesima sveglia, la ragazza ci rinunciò. Girò la testa, in modo tale da riuscire a vedere la sveglia poggiata sul comodino, erano le quattro e mezza di mattina. Lamentandosi leggermente e strofinandosi l'occhio sinistro, la ragazza decise di alzarsi. Sapeva benissimo che se avesse provato a dormire ancora, non ce l'avrebbe fatta. Così, con calma, andò a darsi una rinfrescata in bagno. Quando tornò, si infilò la sua divisa e si aggiustò la cintura con custodia con la bacchetta all'interno intorno alla vita. La cintura, siccome era di camaleonte, da grigia che era divenne verde. Appena vide l'accessorio cambiare nel suocolore, la ragazza sorrise. Quella che si presentava era una vera cintura di Serpeverde, alcuni particolari erano argentati, altri verdi. Si guardò allo specchio ancora una volta, fece un giro su se stessa e concretizzò che era pronta, così prese il libro che si era portata da casa, e andò a leggerlo in biblioteca, nel silenzio più assoluto. Le piaceva quel silenzio e soprattutto le piaceva stare sola. Appena si sedette ad uno dei tavoli della biblioteca, aprì il libro e iniziò a leggere.

"Nihal toccò l'involucro, incuriosita. Sentì alcune forme strane e qualcosa di duro. Poi lo aprì, ma il sacco era tanto grande che dovette infilarci la testa dentro per capire cosa contenesse. Quando uscì, scapigliata, sul suo viso era dipinta un'espressione incredula."

Piano piano, nella mente di Emily, iniziarono a formarsi le immagini di questa ragazza, dai capelli blu che entrava con quasi tutto il busto nel fagotto, per poi uscire guardando incredula il suo maestro con i suoi grandi occhi viola. Le venne quasi da sorridere. Andò avanti nella lettura almeno per un'oretta, poi decise di tornarsene in dormitorio, per vedere se riusciva a prendere sonno di nuovo. Chiuse il libro, e sempre nel silenzio più totale, intraprese la strada per i sotterranei, e quindi per la sua sala comune. Mentre, però stava scendendo le scale che portavano al pian terreno, davanti la Sala Grande, la ragazza sentì un urlo, che rimbombò su, per tutte le scale.

"DANNAZIONE"

Affrettò il passo, e poi la vide. Era una ragazza, seduta sull'ultimo gradino della scalinata. Sicuramente era stata lei ad urlare, dato che in giro non c'era praticamente nessuno. La guardò incuriosita, per poi avvicinarsi. Voleva toccarle una spalla, ma quello che avrebbe ricevuto sarebbe stato "E tu che vuoi?!", molto probabilmente. Così si posizionò davanti a lei. Aveva il viso coperto dalle mani. Cosa le era successo?

-Ehi, ciao.-

Finalmente Emily si decise a parlare. Perchè iniziare un discorso era così faticoso?

Edited by Emily Voidnar - 4/4/2016, 21:02
 
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view post Posted on 4/4/2016, 14:44
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BOMBARDA MAXIMA!
Il muro si ruppe in mille pezzi, aprendo uno squarcio largo due metri e alto altrettanto sul fianco della casa. Le figure ammantate di scuro, col volto coperto, le sfilarono affianco. Il terzo uomo però, invece di scavalcare le macerie ed entrare in casa come i due che l'avevano preceduto, la attese un paio di passi avanti.
Allora? Ci hai ripensato per caso? L'uomo sghignazzò.
La rabbia le montò da dentro: fosse stata un animale a questo punto avrebbe ringhiato sonoramente la sua disapprovazione. Ma ovviamente non poteva: la gerarchia era la gerarchia... E lei era anche fin troppo giovane. Con la bacchetta stretta in mano superò con passo deciso l'uomo ed entrò nella casa. Lampi luminosi dovuti agli incantesimi lanciati provenivano dal salotto. Un altro lampo rischiarò il corridoio che stava percorrendo: intravide una foto poggiata su un piccolo tavolino. Una bambina sui sei anni sorrideva mentre la madre le pettinava i capelli corvini lunghi fino a metà schiena.
Cosa hai trovato? la voce dell'uomo la raggiunse da dietro. Sussultò impercettibilmente poiché la sua attenzione era stata catalizzata dal ricordo che aveva evocato quella foto: era stato un giorno felice quello. Si ricorda che la mamma l'aveva aiutata a vestirsi tutta elegante e il papà le aveva comprato il gelato al pistacchio, quello che a lei piaceva tanto... Si ricordava anche la perplessità di quel suo trasferimento improvviso dalla casa della nonna alla casa dei genitori a Londra. Erano stati così gentili i suoi genitori... fin troppo gentili...

Hanno una figlia? Sarà in casa?Domandò l'uomo con un poco di inquietudine nel vedere la foto che lei aveva preso in mano.

Il ricordò continuò mostrandole la via che aveva percorso tenendo per mano i suoi genitori: c'erano così tante persone vestite di nero... Che aria triste! Lei però era felice, i suoi genitori le volevano un mondo di bene, ed ora erano anche andati a fare una passeggiata a... La nonna le aveva insegnato a leggere... Lesse le grandi lettere in ferro sull'arcata che stavano sorpassando. "Ci-mi-te-ro" sillabò.

No, non hanno una figlia: è morta. accartocciò la foto che aveva nella mano e la lasciò cadere a terra prima di avviarsi verso la sala dove continuavano a balenare lampi di luce...


Ehi, ciao.
Saphira sobbalzò: non aveva sentito nessun rumore che avrebbe potuto suggerirle l'avvicinarsi di qualcuno. Era talmente immersa nel ricordo da essersi estraniata da tutto.
Calma, calma... Sono ad Hogwarts, sono ad Hogwarts... Sono Saphira Wendy Flowe e sono una professoressa, la professoressa Flowe... fu questa la cantilena che utilizzò per calmare il respiro che era accelerato in seguito al balzo che l'aveva fatta alzare di scatto dal freddo scalino.
La Flowe squadrò la ragazzina che le si era parata davanti così all'improvviso: aveva lunghi capelli scuri, lisci e una cicatrice sotto all'occhio destro, inoltre indossava la divisa di Serpeverde.
Si rese conto, con lenta consapevolezza, di aver puntato la bacchetta al petto della ragazzina. Si schiarì la voce e nel frattempo, con disinvoltura, abbassò il braccio armato di bacchetta in modo da distenderlo lungo il fianco.
Signorina! cercò di essere convincente nell'utilizzare il tono "professoressa".
Come mai è sveglia a quest'ora?
A quel punto rimase in attesa di una risposta dalla studentessa.
 
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Emily Voidnar
view post Posted on 4/4/2016, 16:55




Emily notò, appena la persona davanti a lei si riscosse, che non era una ragazza, ma era molto più grande. Solo qualche attimo dopo si accorse che la donna stava puntando la bacchetta contro di lei, ma Emily non diede nessun segno di tentennamento, e neppure si spostò, magari mettendosi sulla difensiva. Guardò la ragazza, si per lei rimaneva tale, abbastanza incuriosita. Piano piano, la signorina abbassò la bacchetta, adesso Emily si sentiva meno minacciata.

"Signorina!"

Pronunciò in tono autoritario, ma neanche troppo, la donna.

"Come mai è sveglia a quest'ora?"

Continuò infine guardandola in attesa di una risposta. Emily iniziò a guardarla dritta negli occhi come se le stesse penetrando l'anima con quei suoi occhi color cioccolato. Rimase qualche secondo in silenzio, dopo la domanda della donna, poi fece un leggero sorriso e con voce molto calma rispose.

-Potrei farle la stessa domanda.-

Pronunciò, per poi continuare:

-Non avevo molto sonno e ho deciso di andare in biblioteca per leggere un po'.-

E così dicendo, fece un cenno con la testa verso il libro che teneva contro il petto.

-E lei invece? Che ci fa alzata a quest'ora? Anche lei non riesce a dormire? Brutti sogni?-

Chiese. Le occhiaie della donna, parlavano chiaro. Non aveva dormito per tutta la notte, e poteva anche capitare che un incubo sconvolgesse una persona a tal punto da ricordarle qualcosa di atroce. Era capitato anche a lei, qualche volta, anche se sicuramente non così sconvolgente.

Edited by Emily Voidnar - 4/4/2016, 19:10
 
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view post Posted on 4/4/2016, 21:32
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Saphira non aveva mai veramente dato importanza agli studentelli a cui cercava di inculcare qualcosa nella zucca vuota che si ritrovavano al posto della testa. Certo, riconosceva che avrebbero potuto avere un potenziale se bene indirizzati, ma ovviamente in nessuno aveva visto quella scintilla di aperta sfida come quella che stava animando lo sguardo deciso di quella ragazzina. La Flowe ricambiò quell'occhiata con altrettanta intensità.

Potrei farle la stessa domanda.

Fu la risposta, pronunciata in modo studiatamente calmo e con un leggero sorriso sulle labbra. Saphira per tutta risposta incrociò le braccia al petto e inarcò le sopracciglia in un'espressione perplessa. Odiava quando quei ragazzini giravano intorno alla domanda sperando che fossi così demente da dimenticarti cosa gli avevi chiesto... Fortunatamente la fanciulla abbandonò, almeno in apparenza, l'atteggiamento sulla difensiva e rispose con semplicità che, non riuscendo più a dormire, si era recata in biblioteca a leggere. Saphira mantenne le braccia incrociate e continuò a guardarla con sguardo severo.

E lei invece? Che ci fa alzata a quest'ora? Anche lei non riesce a dormire? Brutti sogni?

Brutti sogni... le parole le echeggiarono nella mente. Il suo sguardo, per un attimo non mise a fuoco la ragazzina, ma quel vorticare orrendo che aveva sognato...
Scosse la testa per recuperare la lucidità.
Ma no... Che vai dicendo?! Sono alzata perché è il mio turno di fare la ronda per poter beccare gli studenti come te che pensano di gironzolare dove gli pare...
Stava impersonando la professoressa in quel momento, anche se mancava un poco di convinzione nella recitazione di quel ruolo.
Le bruciavano gli occhi per il sonno arretrato e quindi fu un gesto automatico alzare la mano sinistra fino al viso e strofinarseli. Quando si accorse di ciò che aveva fatto sospirò rassegnata e, con le mani al cielo in maniera esasperata, disse: Okay! Okay... Sì, anche io ho avuto problemi di insonnia questa notte. Lo ammetto: era tutta una balla quella di prima...
E così la sua credibilità di professoressa, per minima che fosse, andava a farsi benedire! Perfetto!
Sconsolata, si rimise a sedere sul freddo gradino della scalinata. Aveva così tanti pensieri per la testa...
Fece segno alla ragazzina di accomodarsi sullo scalino affianco a lei.
Se non hai altro di meglio da fare vorrei scambiare quattro chiacchiere con te.
Come responsabile della Casa si Serpeverde era normale che volesse conoscere i suoi studenti; certo però era anche curiosa... Da dove spunta a fuori quel tipetto tutto pepe che l'aveva guardata con uno sguardo così intenso come solo pochi erano veramente capaci di fare? Ovvio che meritasse almeno quattro chiacchiere!
 
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Emily Voidnar
view post Posted on 4/4/2016, 22:42




"Ma no... Che vai dicendo?! Sono alzata perché è il mio turno di fare la ronda per poter beccare gli studenti come te che pensano di gironzolare dove gli pare..."

Emily rimase un secondo interdetta per questa affermazione, e piegando leggermente la testa di lato, fece comprendere che non ci credeva per niente. Infatti, la donna si strofinò gli occhi, ed ecco la sua teoria era confermata, ed infatti anche lei la confermò.

"Okay! Okay... Sì, anche io ho avuto problemi di insonnia questa notte. Lo ammetto: era tutta una balla quella di prima..."

Un sorriso più che innocente si disegnò sul tenero viso della ragazzina, sapeva fin da quando la donna aveva iniziato a negare che stava mentendo. Cercò di non farlo intendere, comunque era una persona più grande di lei, e doveva rispettarla. Poi la donna fece qualcosa che fece un attimo indugiare Emily per qualche secondo: la invitò a sedersi vicino a lei. All'inizio era scettica, poi decise di sedersi, non c'era niente di male, no?

-Allora, ditemi, di cosa volete parlare?-

Chiese, ancora con quel sorriso sul viso.

Edited by Emily Voidnar - 5/4/2016, 09:28
 
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view post Posted on 5/4/2016, 18:36
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La ragazzina sembrò indecisa se accettare o no il suo invito.
Mica ti mangio! Fu il suo pensiero leggermente irritato: la mancanza di sonno si faceva sentire, inacidendo il suo carattere già di per sé abbastanza insopportabile.
Dopo che la studentessa si fu seduta, Saphira la squadrò da capo a piedi: aveva un sorriso anche fin troppo innocente che le ornava le labbra.

Allora, ditemi, di cosa volete parlare? Domandò, ostentando ancora quel sorriso che iniziava a dare sui nervi all'Erbologa.
Sei al primo anno, giusto? Chiese tanto per avviare la conversazione. In realtà non era che avesse le idee precise sull'argomento che volesse affrontare.
-Eh già... Ovviamente non possiamo andare in giro a chiedere quali sono i più oscuri desideri nascosti nell'animo di chi ci si para davanti!

Sarebbe divertente però...
Durante quel breve scambio di battute Saphira aveva girato leggermente il busto in modo da essere con le spalle rivolte verso la sua interlocutrice.
Ti piace essere una Serpeverde?
Meglio iniziare con qualcosa di generico e poi lanciarsi su qualcosa di più personale...
 
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Emily Voidnar
view post Posted on 5/4/2016, 19:06




Emily, dopo qualche secondo che si fu seduta, smise di sorridere, o almeno così sembrava, dandole un'aria leggermente subdola e calcolatrice, anche se probabilmente non lo era. Finalmente la domanda arrivò. Alla ragazzina piaceva un sacco rispondere alle domande! Era molto più brava a rispondere che a porle.

"Sei al primo anno, giusto?"

La solita domanda per rompere il ghiaccio, a cui Emily fu felicissima di rispondere.

-Si, sono del primo anno.-

Rispose, con semplicità, senza aggiungere qualcosa che poteva essere superfluo.
La ragazza continuò a guardare la donna con i suoi occhi color cioccolato, come se potesse carpirle qualsiasi segreto, cosa che ovviamente non riusciva a fare, ma ci andava vicina. Dopo un po' la donna continuò con un'altra domanda.

"Ti piace essere una Serpeverde?"

Sicuramente aveva capito che era Serpeverde dalla divisa, che presentava i colori della sua casa. Emily si prese qualche secondo per rispondere, come se stesse ponderando la risposta. Infine, annuì con vigore.

-Ovvio che sono felice! Il Cappello Parlante non poteva scegliermi casa migliore. Sono orgogliosa di essere una Serpeverde.-

Pronunciò con voce orgogliosa, gonfiando il petto.
In attesa di altre domande, piegò la testa di lato.
 
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view post Posted on 6/4/2016, 22:15
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La studentessa a quanto pareva era del primo anno: Saphira non si ricordava di averla vista durante le sue lezioni. Ma d'altronde non è che facesse molto caso a tutti i visi di quegli studentelli che dovevano obbligatoriamente starla a sentire per la durata delle sue lezioni: loro erano costretti ad ascoltarla e lei era vincolata dal suo ruolo di professoressa a provare ad inculcare qualche concetto in quelle zucche che si ritrovavano per testa.
La Flowe notò che la ragazzina la fissava con uno sguardo che ben si poteva definire indagatore... Si domandò tra sé e sé che cosa stesse cercando.

Ovviamente alla sua seconda domanda rispose di essere orgogliosa della propria Casa e che non poteva desiderare una scelta migliore da parte del Cappello Parlante. Dalle parole alla postura, tutto trasudava orgoglio in quel momento. Saphira ne fu alquanto compiaciuta: una vera serpe si riconosceva anche per quel particolare aspetto. Di quei tempi, dove ormai chiunque poteva entrare in una scuola di magia, era difficile trovare dei segni membri della casa di Serpeverde.
Salazar si rivolterebbe nella tomba... Fu il suo pensiero disgustato.
Nel fissare gli occhi sulla Serpeverde le cadde l'occhio sul libro che aveva con sé e la curiosità ebbe il sopravvento: Quel libro... Indicò l'oggetto Di cosa tratta? Il suo tono era un po' duro in effetti, la situazione sembrava quasi un interrogatorio e Saphira ovviamente non voleva dare quell'impressione. Quindi sorrise e con tono dolce e comprensivo pose una nuova domanda: È un libro che ti aiuta in casi di insonnia o brutti ricordi...? Ti serve per distrarti?
 
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Emily Voidnar
view post Posted on 7/4/2016, 16:16




Quella donna iniziava a starle simpatica, anche se quello che le stava facendo era praticamente un'interrogatorio, ma ad Emily non interessava un granché. Era felice di poter rispondere alle domande che le poneva. Emily vide che gli occhi dell'altra si posarono sul libro che teneva in mano, ed infatti le chiese delle informazioni, prima con tono un po' duro, e poi con tono più dolce pose un'altra domanda.

"È un libro che ti aiuta in casi di insonnia o brutti ricordi...? Ti serve per distrarti?"

Emily abbasso lo sguardo, fino a guardare il libro che aveva messo sulle ginocchia. La copertina raffigurava il volto di una donna, dai penetranti occhi viola e i capelli lunghi blu.

-Diciamo che, se ho un po' di sonno, questo libro mi tiene compagnia. Mi piace leggerlo. Parla di una ragazza, diversa da tutti gli altri, ultima superstite di un popolo sterminato da un potente Tiranno. Decide di consacrarsi alla guerra, cosa che una donna non avrebbe mai potuto fare. Così diventò uno dei Cavalieri di Drago più forte di tutto il suo mondo, e riuscì a battere il Tiranno, vendicando il suo popolo.-

Raccontò brevemente la ragazza, non accennando, però, che il libro era di un'autrice babbana. Molti maghi li detestavano e, forse, anche quella donna. Chissà quale altra domanda aveva in serbo per lei, così Emily si girò verso di lei, in attesa di altre domande.
 
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view post Posted on 8/4/2016, 22:15
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Saphira aveva letto molti libri durante la sua vita, di argomenti diversi, a seconda che le servissero per la sua professione di insegnante o per altro scopi più... Oscuri. Però doveva ammettere che la trama brevemente riassunta dalla studentessa le suonava nuova. La ragazza non aveva nominato il nome dell'autore (o autrice) quindi non aveva idea se si trattasse di di letteratura babbana oppure magica... Decise di non indagare oltre in quel campo: anche lei, da giovane, aveva letto testi babbani. D'altronde bisogna conoscere il proprio avversario per colpirlo dove fa più male.
Alla ragazza doveva piacere molto quel libro: ne parlava con passione, quasi invidiosa dell'eroina protagonista.
Vedo che sei alquanto affascinata dalla protagonista del tuo libro... Disse, buttando lì la cosa. Sperava che nascesse quella scintilla di curiosità nella ragazzina, come era successo anni addietro a lei, e che ora come or l'aveva portata alla sua posizione attuale... E non si riferiva a nessuno dei due incarichi legali che ricopriva.
Hai intenzione di emularla? domandò in tono quasi materno. Certo, per diventare una grande strega ci vogliono conoscenze radicate in ogni campo della magia. sottolineò con insistenza la parola ogni. Ma studiando ad Hogwarts hai a disposizione tutta la biblioteca, a mio parere la migliore dell'intero mondo magico. Guardò con intensità quegli occhi marroni che la fissavano.
Dimostrami quanto sei sveglia fu il suo muto invito.
Dopo due minuti abbondanti sciolse il suo sguardo corvino da quello della studentessa. Improvvisamente si rese coro che era stata così scortese da non chiederle il suo nome, e così con un sorriso di scuse domandò: Mi scuso per non avertelo chiesto prima, ma qual è il tuo nome?
 
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Emily Voidnar
view post Posted on 11/4/2016, 22:28




La donna si accorse subito di quanto quel libro le piacesse.

"Hai intenzione di emularla?"

Era molto affascinata dalla protagonista, ma non l'avrebbe voluto emularla, quello che le piaceva ancora di più del libro era il Cattivo.

-In verità no. Si, lei mi piace molto, ma c'è un'altra figura del libro che adoro troppo. Quella del Cattivo.-

La donna poi le disse una frase che inizialmente non capì, infatti rimase qualche secondo a rimuginare, poi infine ci arrivò.

-Parlate per caso della Magia Nera?-

Chiedendolo le venne in mente quando la madre le raccontò dei Mangiamorte, le persona che avevano aderito alla causa di Voldemort. Ricordando questo particolare, sorrise, per poi rispondere all'ultima domanda posta dalla donna.

-Si figuri!-

Esclamò, per poi schiarsi leggermente la voce.

-Mi chiamo Emily Voidnar. Posso chiederle il suo, di nome?-

Chiese, con timidezza.
 
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view post Posted on 26/4/2016, 17:36
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In verità no. Si, lei mi piace molto, ma c'è un'altra figura del libro che adoro troppo. Quella del Cattivo.
Saphira sorrise compiaciuta, ma cercò di non darlo troppo a vedere.
Il tipico fascino del cattivo... ridacchiò e mise una mano sulla spalla della ragazzina. A quel punto le si avvicinò e disse in tono flebile: Non ti preoccupare, anche a me affascinano figure del genere...

La ragazzina poi rimase perplessa alla sua allusione alla magia nera.
Ovvio che parlo della magia nera! fu il pensiero un po' scocciato della sua mente.
Saphira, in ogni caso, non poteva esporsi troppo: stava pur sempre giocando con il fuoco...
Io credo che una strega per definire completa la sua istruzione dovrebbe quantomeno sapere di cosa tratta la magia nera, anche solamente per sapere a cosa potrebbe andare incontro un giorno... fece una breve alzata di spalle per minimizzare il tutto e concluse con un sorriso quanto più sincero possibile.

Mi chiamo Emily Voidnar. Posso chiederle il suo, di nome?
Alla Flowe venne in mente uno sprazzo di memoria al nominare Voidnar... Aveva il terrore di sbagliarsi, come anche no...
Aprì la bocca per parlare. Ci ripensò e la richiuse. Alla fine si decise a parlare.
Sei una Purosangue Emily? Il tuo cognome non mi suona nuovo...
Chissà se era veramente parente di quella importante famiglia che lei conosceva.

Abbiamo problemi di memoria, signorina? e rise. Pensava che i suoi studenti si ricordassero almeno il suo nome. Professoressa di Erbologia Saphira Wendy Flowe, mia cara Emily fortuna per la studentessa che era Serpeverde, fosse stata di qualsiasi altra casa le avrebbe tolto come minimo dieci punti, così... Tanto per togliersi lo sfizio.
 
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Emily Voidnar
view post Posted on 26/4/2016, 19:52




-Uhm, si sono Purosangue. Come mai questa domanda?-

Chiese Emily un po' perplessa. Era possibile, effettivamente, di non essere la sola a chiamarsi Voidnar nel mondo, così come non era l'unica a portare il nome Emily.

-Oh, mi perdoni Professoressa Flowe, non volevo... Perdonatemi.-

Disse la ragazza inizialmente sorpresa di non aver riconosciuto la professoressa che le insegnava Erbologia. Le chiese mentalmente ancora perdono, rivolgendole uno sguardo dispiaciuto. Sperò anche che i punti della sua casa fossero al sicuro, mentre aspettava un altro intervento da parte della Professoressa.
 
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view post Posted on 7/5/2016, 21:51
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Saphira si raddrizzò la schiena. Iniziava a stare scomoda seduta lì sulle scale, così decise di alzarsi. Le sue ginocchia protestarono dopo essere state tato tempo ferme. Per riattivare un po' la circolazione delle gambe fece qualche passo avanti e indietro davanti alla studentessa. Mentre camminava pensava a cosa rispondere. Era ovvio che non potesse raccontarle che in realtà aveva ricevuto voci secondo cui alcuni Voidnar parteggiassero per il Signore Oscuro. Certo, erano voci risalenti alla sua giovane età, ma erano pur sempre voci che giravano a quanto ne sapeva...
Più ne altro ho tirato a indovinare: avevo già sentito il tuo cognome, e non in ambito scolastico, e mi è venuto il dubbio che tu fossi Purosangue... Probabilmente reminescenze della mia infanzia: studiai molto bene gli alberi genialogici delle famiglie Purosangue.
Già, tutto merito di quella dolce donna che le faceva da tata... Che gran bastarda!

La ragazzina sembrava dispiaciutissima per la gaffe appena compiuta. D'altronde sembrava sinceramente sorpresa di riconoscere in lei la professoressa di Erbologia.
Saphira sorrise alla ragazzina dopo essersi abbassata al suo livello. Il suo voleva essere un sorriso rassicurante.
Non ti preoccupare, a tutti può capitare di sbagliare A questo punto, prima di continuare la frase, diede un buffetto sulla guancia rosea della Voidnar.
Sappi che sono una persona ben disposta ad accettare i lati più atipici di una personalità: ognuno ha un proprio potenziale, si tratta solo di capire quale sia e di sfruttarlo al meglio. Sperò con tutta sé stessa che avesse recepito il messaggio.
Si alzò in piedi e, dopo essersi aggiustata le pieghe del vestito, si guardò in torno: le ore avanzavano.
Sarà meglio andare. Quindi tese la mano alla ragazzina per aiutarla ad alzarsi.
 
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