| Charles Jenkins Ministro della Magia Uno dei più grandi problemi di Charles Jenkins era non poter ignorare qualcosa che, a parere suo, era sbagliato. Se nella sua opinione l'interlocutore pronunciava delle parole errate, poco bastava per aumentare il suo nervosismo e i bollenti spiriti: uno sfogo animato diretto al poveretto di turno. Dereck, tuttavia, era un'altrettanta testa calda. Con la sua solita pacatezza, Hale era capace di incalzare la conversazione, senza battere ciglio, ammaliando chi lo ascoltava e facendogli credere che la sua versione dei fatti fosse quella giusta. Alla proposta di risposte alternative, stavolta, Charles rimase temporaneamente senza parole, non perché voleva stare in silenzio - giammai, il suo animo intollerante non avrebbe permesso un oltraggio simile alla sua figura, ma per permettere al Preside di esporre il proprio punto di vista sulla faccenda. Del resto, non era una discussione tra bambini: i due stavano di fatto mettendo in gioco i loro stessi ruoli all'interno della società. Dopo uno scandalo simile, Charles Jenkins sarebbe rimasto Ministro della Magia? Dereck Hale e, soprattutto, John Minghost sarebbero rimasti Presidi di una delle Scuole di Magia e Stregoneria più prestigiose dell'intero mondo? Solo quegli attimi lo avrebbero determinato. Attimi in cui Dereck voleva convincerlo a non ritenere John l'uomo trasportato in Infermeria. Attimi in cui Jenkins stava subendo reazioni che non aveva mai creduto di scovare in una persona buona come Hale. Quando il volume della voce del Tassorosso ebbe raggiunto il picco, il Ministro alzò le mani, con i palmi rivolti verso il Preside. Li abbassò lentamente, come a chiedergli senza la benché minima parola di ripristinare e moderare i toni dell'intera conversazione. Bene mostrarsi nervosi e preoccupati, ma non superare il confine dei loro ruoli. Una volta raggiunto il silenzio, lo smorzò con i suoi discorsi. -Avresti risparmiato un po' di fiato se mi avessi fatto finire. Non affermo che quello in Infermeria sia John solo sull'aspetto esteriore. Ci sono poche probabilità, anzi, che non sia lui. Quando io e il Ministro Flowe abbiamo visto per la prima volta la figura che stava compiendo il rituale, ci siamo accorti che essa non aveva volto. Abbiamo dovuto utilizzare un Revelio per svelare il volto. Solo a quel punto ci siamo accorti, con stupore, che fosse John. Un Incantesimo simile raramente fa cilecca. Del resto, poco meno di duecento anni fa Gellert Grindelwald è stato scoperto proprio in questo modo. Ma se proprio questo fosse il caso, l'eccezione che tanto stai cercando, avremmo tanti metodi per scovare la sua vera natura, è vero. Ma è un caso che John sia sparito da Hogwarts e sia stato trovato nella Foresta Proibita? Credi davvero che l'abbiano rapito e abbiano portato uno che ha le sue sembianze solo per accusarlo? Non penso affatto che dietro a tutto questo fosse in programma scoprire che a devastare Hogwarts fosse il suo stesso Preside. Lo abbiamo scoperto perché abbiamo eliminato altri membri del clan a cui ora fa parte. Lo abbiamo scoperto perché io e il Ministro Flowe con la Magia ci sappiamo fare. Prendi uno come quello sprovveduto che era con noi: se non fosse stato per noi due, sarebbe morto soffocato da un pezzo!-Charles prese un attimo di pausa, impedendo a Dereck di poter parlare e interrompere il suo discorso. Ora doveva essere lui ad ascoltare e a tacere. -Ho un'idea su quelle lettere infami. Il clan in cui John è entrato pensava veramente di farla franca e di devastare Hogwarts. Dubito fosse tutta una messa in scena, non avrebbe senso. Ritengo che le lettere siano un loro segno distintivo. Sono state usate in passato per farvi risolvere un enigma in tutte e quattro le Sale Comuni, sono state usate adesso per... per avvertire e celebrare il loro perverso senso di giustizia. John stesso è sparito contemporaneamente all'apparizione delle lettere. Che sia anche minimamente coinvolto nella faccenda? Io penso di sì. E qui giungiamo a ciò che pensavo già sapessi. A quanto pare, devo fornirti la mia versione dei fatti.-Ed ecco l'inizio delle danze. Danze in cui Charles avrebbe condotto il ritmo e Dereck solo subito le sue auree parole. Si sistemò meno comodo, sporgendosi verso la scrivania di Hale. C'era una lunga storia da raccontare. -Durante il Gran Ballo del Giovedì Grasso, io e John ci siamo recati in una casupola di Afon Aled, una zona non tanto vicina da qui. Le lettere che abbiamo visto insieme, se ricordi, riportavano una frase cifrata: «Bambi volere uccidere Gunther». Bambi è lo pseudonimo del protagonista di un romanzo di tale Gunther, uno scrittore che tramite i libri denunciava un criminale mai arrestato che si infiltrava nelle case delle famiglie e, come segno di riconoscimento, le incendiava. Ci siamo recati nell'abitazione di Gunther quel Giovedì Grasso: pensavo John te ne avesse parlato, dato che è qualcosa che riguarda la tua Scuola. Abbiamo trovato l'abitazione in disuso, ma... con un cadavere. Era Gunther.-E poi cos'era successo? Avevano sentito un profumo, perso coscienza e... No, nella sua memoria, ciò non era successo. Nella sua memoria, c'era un' altra visione dei fatti, alterata. No, la loro ricerca era conclusa in un'altra maniera. -Ho subito contattato il Quartier Generale degli Auror. Ho chiamato due Auror, i migliori dell'esercito nonché i più affidabili. Ho assegnato loro il compito di seppellire il cadavere e di comunicare ai soli parenti più stretti la sua scomparsa, ordinando nel nome del Ministero che nessuno ne avrebbe più parlato. Nessuno. Per l'opinione pubblica, Gunther è ancora vivo, in viaggio per terre sconosciute e ha il blocco dello scrittore.-Sospirò. Dereck sapeva bene quanto Charles fin dove la verità andava svelata al pubblico. La stessa vera identità di John era un segreto per poche, uniche, persone al mondo. -Quanto a John, qualcosa l'ha cambiato da quella notte. Atteggiamento più schivo, più schietto del dovuto, talvolta inaffidabile. E porta sempre con sé una dannata boccettina, che non contiene di sicuro del succo di zucca. Ci ha nascosto qualcosa per tutto questo tempo. E non intendo nella sua fiala.-Il Ministro si alzò dalla poltrona, incominciando a camminare per la stanza in preda a un momento di riflessione. Del resto, in quanto Capo temporaneo degli Auror, aveva numerose responsabilità anche dal punto di vista esecutivo. C'era un'ulteriore notizia che doveva diffondere a Dereck. Non l'avrebbe presa bene, lo sapeva. Aveva un tono più profondo e serio di prima. -Come garante dell'intera comunità dei Maghi, dovrò far intervenire il Ministero della Magia all'interno della Scuola. Non c'è altra scelta. Le famiglie degli studenti devono avere delle risposte, delle garanzie e degli interventi da parte mia. E io, essendo il Ministro della Magia, ho il diritto e il dovere di rimuovere dagli incarichi qualcuno quando è necessario e di evitare episodi come quello di stasera. John è sotto arresto cautelare: lo sarà fino a quando le indagini da me supervisionate non forniranno maggiori informazioni. Questo non può essere impedito da nessuno: l'ho stabilito io in quanto massima autorità esecutiva del Ministero. La legge vale per tutti, anche per John. Tra poco arriveranno gli Auror che mi aiuteranno a trasportarlo nelle celle detentive del Ministero. Lo sottoporremo a degli interrogatori e controlleremo la sua identità, la sua versione dei fatti e quella di tutti i coinvolti nella faccenda. Preparati a testimoniare.-Se da un lato potesse tutto sembrare frutto di esigenze legate agli eventi accaduti, in realtà quelle decisioni piuttosto discutibili erano state prese proprio perché Jenkins amava dimostrare la sua potenza tramite qualcosa che era totalmente indiscutibile: il suo ruolo nella società. Se il Ministro della Magia aveva ordinato l'arresto di un Preside di Hogwarts, l'aveva fatto perché era giusto così. Dopo la Terza Guerra dei Maghi, la stima che i Maghi e le Streghe del Regno Unito ebbero per lui era cresciuta a dismisura. Sostituire il precedente Ministro della Magia, destituitosi in seguito alle sue incapacità di gestire i conflitti, fu la sua più grande fortuna. Grazie al carisma da uomo d'esperienza e al suo pugno di ferro, nessuno aveva più fiatato a sovvertire il sistema. Quell'episodio a Hogwarts sarebbe stato uno dei vani tentativi che non avrebbero fatto crollare il valore del suo Ministero davanti agli stati esteri. Ci sarebbe stato, tuttavia, un altro tentativo in atto. Forse Dereck lo aveva già intuito.
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